PREFAZIONE

A cura delle Brigate di Solidarietà Attiva

Nasciamo come Brigate della solidarietà attiva durante il terremoto aquilano come prima risposta di intervento dal basso a favore delle popolazioni colpite. Ci ispiriamo alle prime forme di mutualismo e di solidarietà popolare e fin da subito mettiamo al centro del nostro intervento il metodo dell'autorganizzazione.

Come Bsa in questi anni abbiamo attraversato sia il terreno delle emergenze ambientali che quello della crisi economica tentando di usare lo stesso metodo, sia per quanto riguarda la crisi del terremoto che il terremoto della crisi. Siamo stati presenti in tutti i terremoti, in moltissime alluvioni come quelli recenti di Livorno e di Brescello, abbiamo contribuito a realizzare lo sciopero dei braccianti di Nardò, spalato neve e siamo intervenuti durante gli incendi. Con lo stesso metodo siamo intervenuti a supporto dei presidi operai per difendere il lavoro, e in molte altre lotte locali.

Cresciamo esponenzialmente durante le emergenze e diffondiamo il nostro metodo sulla base del meccanismo prassi – teoria – prassi. Abbiamo brigate territoriali che sono in connessione in un coordinamento che ha al suo interno gruppi che si occupano di settori specifici come la comunicazione, la logistica, l'amministrazione. Il principio di base che regola il nostro funzionamento è che la sovranità spetta comunque alle assemblee territoriali.

L'orizzontalità del processo degli interventi ha permesso alle Bsa di eliminare completamente il livello burocratico che appartiene ad esempio alle strutture statali come la protezione civile e di permettere alla solidarietà popolare di entrare in connessione diretta con i bisogni del territorio.

"Dal popolo per il popolo" non è quindi un semplice slogan, ma l'affermazione di un processo che, anche dal punto dell'efficacia, ha dimostrato due elementi fondamentali.

Il coinvolgimento della popolazione locale nei processi di solidarietà attiva per poi supportarne la presa di voce. Più che un contenitore siamo dei "connettori sociali" che sviluppano e diffondono confederalità sociale a partire dalle pratiche. Una forma di mutualità del XXI secolo nella quale, in maniera autonome ed indipendente i vari soggetti cooperano tra loro, sia nella quotidianità della crisi che vivono le classi popolari che nella straordinarietà delle emergenze ambientali.

Questo vademecum, curato dagli avvocati di Alterego Fabbrica dei Diritti, si inserisce a pieno nel quadro sopra descritto: intendiamo infatti il mutualismo non solo come metodo di aiuto ai bisogni materiali (come cibo, prodotti igienici, coperte, vestiti) ma soprattutto come supporto alle vertenze e ai conflitti che sorgono dentro e fuori le emergenze. Le popolazioni terremotate sono state lasciate in balia di una vera e propria giungla normativa, tra centinaia di norme a carattere nazionale e locale spesso contraddittorie.

Oissa 2 è lo strumento che traduce queste norme e che permette alle decine di comitati sorti nel cratere di discutere e avanzare proposte forti di una maggiore consapevolezza.

Per questo intendiamo la diffusione di questo vademecum importante tanto quanto la distribuzione di aiuti materiali.

Omini tagliati


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